intervista a cura di Luca Baratto
Roma, 17 dicembre 2014 (NEV/CS66) – Nella prima delle due puntate su RAIUNO dedicate da Roberto Benigni ai Dieci comandamenti, il comico toscano ha pubblicamente indicato il teologo valdese Paolo Ricca, autore del volume “Le Dieci Parole. Le tavole della libertà e dell’amore” (ed. Morcelliana), come uno dei principali consulenti del suo spettacolo. A Paolo Ricca, professore emerito della Facoltà valdese di teologia, abbiamo chiesto di raccontarci com’è nata e come si è sviluppata questa collaborazione.
Com’è nata questa esperienza di consulenza con Roberto Benigni?
E’ tutto iniziato con una richiesta. Per la preparazione del suo spettacolo Benigni cercava il volume che ho scritto sui comandamenti ormai diversi anni fa e che riprendeva le conversazioni sul tema pronunciate nel programma “Uomini e profeti” di Radiotre. Fino a qualche mese fa il libro era esaurito, quindi Benigni lo ha chiesto direttamente a me e io gli ho volentieri consegnato la mia copia che ritengo gli sia stata utile perché nelle due puntate trasmesse da RAIUNO ho ritrovato dei concetti espressi nel volume. A questo primo contatto sono poi seguiti alcuni incontri ed è nata un’amicizia di cui sono davvero grato perché inattesa e inaspettata, con una persona autentica: Benigni, infatti, nella realtà non è diverso da come appare sullo schermo.
Come ha trovato le due trasmissioni andate in onda su RAIUNO?
Quel che Benigni ha detto su Dio e sui comandamenti è stata una vera e propria evangelizzazione. Non semplicemente, né principalmente una alfabetizzazione biblica per chiarirne il significato, ma una evangelizzazione: nel senso che Benigni è riuscito a mettere in luce i contenuti evangelici dei comandamenti, a far capire ai telespettatori che i comandamenti – tutti quanti, anche quelli che hanno forma negativa, di divieto – sono evangelo, buona notizia per l’umanità intera e per le singole persone. Lo ha fatto delineando le due coordinate interpretative principali della libertà e dell’amore, due concetti che sono presenti nel sottotitolo del mio libro “Le dieci parole di Dio. Le tavole della libertà e dell’amore” … solo che Benigni è riuscito a dirlo meglio! Credo che i comandamenti non siano mai stati annunciati in modo tanto efficace. Benigni ha fatto innamorare gli italiani dei comandamenti, rendendo loro un servizio che nessun teologo, pastore o funzionario ecclesiastico avrebbe mai potuto rendere. Utilizzando la leggerezza che gli è caratteristica, ha detto cose vere e profonde tanto che non avrei nulla di meglio da aggiungere, se non la sorpresa di verificare ancora una volta come Dio talvolta si serva di strumenti inattesi per far giungere la sua parola.
Il giudizio è quindi positivo.
Certamente, e ben oltre le aspettative. Credo sia davvero un unicum in Italia, in Europa e forse nel mondo, il fatto che un attore, un comico, un Premio Oscar si metta a parlare dei Dieci comandamenti a un pubblico di oltre 9 milioni di persone! Penso che Benigni sia da ringraziare per questa iniziativa che gli sarà certamente costata molta fatica, anche spirituale ed emotiva.
Passando dalle trasmissioni alla vita vissuta nella nostra società, qual è l’attualità dei Dieci comandamenti?
I comandamenti hanno un’attualità totale, non c’è briciola dei comandamenti che debba essere considerata superata. Anzi, sono molto più avanti di noi perché prefigurano un’umanità che noi stiamo ancora inseguendo da lontano! Se si vuole aggiungere qualcosa, bisognerebbe dire quel che già diceva Martin Lutero, e cioè che i cristiani hanno la responsabilità di immaginarne di nuovi, legati a temi come per esempio possono essere quelli della giustizia ecologica. Si può reinterpretare il “non uccidere” anche nel senso che non si deve uccidere l’ambiente. I comandamenti di Mosè rimangono però di grandissima attualità e sono il modello per ogni nuova questione che i cristiani ritengono di avanzare lungo le coordinate della libertà e dell’amore.